martedì 12 agosto 2008

Chapter three: Panino con l'acciughina ???

Agosto 1995. Primo Palio da me vissuto nell’Aquila. Ricordo che si correva con Cianchino e Votta Votta. I cittini avevano fatto delle belle magliette gialle con due “V” dorate (che, perlappunto, stavano per Votta Votta). Il clima era bello, si viveva quei giorni con molte speranze, noi ragazzacci eravamo abbastanza “frizzantini”, purtroppo la sorte un’altra volta ci voltò le spalle, nonostante Salvatore avesse rombato come pochi.

Tra gli innumerevoli ricordi di quei giorni la mente mi rivà in mitiche frasi, che ora elenco:

Cianchino, al discorso della cena della Prova generale:
l’amplificazione era un po’ bassina e noi ragazzi gli urlavamo “Voce, Voce !!!”. Lui risponde: “..... e che voce e voce, io fò il fantino, non fo’ mica il cantante .... !!!!”. Ci ammutolimmo, poiché mi ricordo che ce lo abbaiò in faccia. Salvatore mi aveva colpito "a tonfo", e de che tinta !!!!!

Enzo Frignani, al pranzo il giorno del Palio:
“Eh, ragazzi, ve lo ripeto, bisogna stà attenti al Lechino !”. A quei tempi mi fermavo a Siena tre giorni, s’era ragazzi senza tanti pensieri né di lavoro né di famiglia, e quindi me lo potevo permettere di staccà qualche giorno in più rispetto ad oggi. Di solito dormivo da Lele, anche se qualche volta sono stato dai Frignani. Comunque, l’invito al pranzo del giorno del Palio non mancava mai.
Quanti bei ricordi legati all’ospitalità di queste due famiglie ! La mamma di Lele - che spettacolo - ancora mi dà del “Lei”: di Luglio scorso, dopo l’Assegnazione siamo andati a lasciarle il figlio di Lele che noi s’andava a pranzo insieme e lei mi ha puntualmente apostrofato “Sergio, quando viene qualche giorno a Siena ?” Che spettacolo !!!!

Insomma, il saggio Enzo - qualche anno dopo anche Capitano dell’Aquila - ci aveva chiappato un’altra volta. Vinse, per la cronaca, ma già lo so che lo sapete tutti..., il Leocorno con il Pesse e Bella Speranza, peraltro con una progressione costante di quel cavallino rispetto a Votta Votta, rimasta sempre seconda di due o tre colonnini dietro.

Ma il ricordo più forte di quei giorni è senza dubbio il “giro” dei barrini. 14 Agosto, mattino verso le dieci ci si vede in Piazzetta. Che si fa ? Braccio propone: “Giro dei barrini?” OK, partiamo dai Quattro cantoni a scendere e via, gottino e rostino fino a mezzogiorno e mezzo.

Non vi sto a raccontare i personaggi incontrati ai vecchi barrini, la maggior parte dei quali ora è diventata osterie gestite da giovani che hanno perpetuato la tradizione del vinaio o dell’oste interpretata dai vecchi gestori di un tempo. Veramente uno spettacolo unico che - per riportare una frase di un famoso fantino storico - ha contribuito a lasciarmi una cicatrice nell’animo a forma di sorriso.....

I più stoici, ma tutti alla fine, tenevano molto alla fine del “giro”, che terminava alla Rosticceria Vitti con, manco a dirlo, vino e fritti. Tuttora si sente ancora risuonare la famosa frase “Vino e fritti, si va al Vitti ???” E devo dire che, quando la sento pronunciata dai cittini di ieri, diventati oggigiorno “bordellacci”, mi commuovo al pensiero e parimenti mi rallegro per la continuità dei gruppi di Contrada.

Detto questo, ci dirigiamo verso il Vitti, quando sento una mitica frase pronunciata dal simpatico Generale: “...ma, un panino con l’acciughina al Grattacielo prima no ???.....”. E qui mi si apre un altro mondo, quello del Grattacielo fine anni ’90 frequentato da personaggi stratosferici nella storia paliesca e cittadina senese; ancora oggi ci sono delle fotografie appese più che eloquenti in proposito, fateci caso, lato bancone, vicino alla porta.
A qual tempo c’erano due vecchietti, vispi e simpaticissimi, con cui noi bordellacci si duettava con piacere;
ora ci sono due ragazzi, ma il contenitore ed il clima è sempre lo stesso. Devo dire che anche quando sono a Siena non sotto Palio il Grattacielo è sempre una tappa fissa.

Ed ogni volta che abbocco il vicolino dell’edicola mi risuona la frase del Generale: “..panino con l’acciughina ????...”